La Burrata è nata agli inizi degli anni 30 del secolo scorso, quando a causa di una forte nevicata, il Casaro Andriese Lorenzo Bianchino (esperto nell’arte della Manteca cioè l’arte di conservare il burro nella pasta di scamorza), impossibilitato nel portare il latte dalle pendici di Castel del Monte ( famoso maniero di Federico II di Svevia) alla città di Andria, dovette trasformare la materia prima (latte) per non sprecarla. Fu così che, utilizzando le stesse tecniche per la lavorazione della manteca, creò un sacchetto fatto di pasta filata e lo riempì con degli sfilacci della stessa pasta immersi nella panna che naturalmente affiorava dal latte (a tale ripieno diede il nome di stracciatella, proprio perché la pasta filata veniva “stracciata” manualmente), infine, racchiuse il tutto donando al prodotto una caratteristica chiusura apicale, nacque così la prima Burrata di Andria. L’invenzione di questo ingegnoso casaro, nel corso del tempo, è stata valorizzata e perfezionata pur nel rispetto della tradizione dagli eredi casari pugliesi. Grazie alla ricerca scientifica e innovativa a cui i produttori consorziati si sono affidati, si è giunti al riconoscimento del marchio d’origine IGP della Burrata di Andria che è oggi “Eccellenza Gastronomica-Culturale” legata sì al territorio pugliese che ne ha custodito la storia e la tradizione, ma anche rappresentativa dell’intera Italia, simbolo della nostra alta arte culinaria. La comunicazione ha dato un altissimo impulso alla diffusione di questo eccezionale prodotto, grazie alla creazione di siti internet, pagine social: Facebook, Twitter, Instagram, grazie alla partecipazione a eventi nazionali ed internazionali e alla realizzazione di programmi televisivi che di volta in volta hanno coinvolto la Burrata di Andria IGP fino a farla salire, come testimonia il rapporto annuale dell’ISMEA e della Fondazione Qualivita, sul podio della classifica internazionale dei migliori formaggi, insieme ai rinomati e pregiatissimi Parmigiano e Gorgonzola, La...

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