NUOVI CONTRATTI DI FILIERA E DI DISTRETTO

  • 13 feb 0

E’ imminente la pubblicazione, da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, di concerto con i Ministeri dell’Economia e dello Sviluppo, del nuovo bando per accedere alle agevolazioni in tema di “Contratti di Filiera”, per realizzare un programma di investimenti che, partendo dalla produzione agricola, si sviluppi nei diversi segmenti della filiera agroalimentare e agroenergetica in un ambito territoriale multiregionale.<br>

Di seguito si espongono i più importanti criteri di attuazione:<br>

•Il limite degli investimenti ammissibili previsti dai piani progettuali deve essere compreso tra un minimo di 5 e un massimo di 50 milioni di euro.<br>

•La necessità che i programmi abbiano un carattere interprofessionale e siano di rilevanza nazionale con un ambito territoriale multiregionale”, dove la “multiregionalità” sarà di volta in volta oggetto di valutazione in dipendenza sia della tipologia della filiera coinvolta, che del mercato di riferimento.<br>

•Si evidenziano, inoltre, le dimensioni dell’impresa beneficiaria in relazione alle tipologie di investimenti ammesse all’aiuto pubblico nell’ambito del “Contratti di filiera e di distretto”:<br>
&#61656; Investimenti nelle aziende agricole: PMI;<br>
&#61656; Investimenti nel settore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli: PMI, Imprese intermedie (queste ultime devono avere meno di 750 dipendenti e/o un fatturato annuo non superiore a 200 milioni di euro), Grandi imprese (queste ultime solamente nelle zone della “Carta degli aiuti a finalità regionale” di cui agli Orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato a finalità regionale 2007-2013);<br>
&#61656; Investimenti destinati a promuovere la produzione e la commercializzazione di prodotti agricoli di qualità: PMI;<br>
&#61656; Prestazioni di assistenza tecnica nel settore agricolo: PMI;<br>
&#61656; Investimenti per la pubblicità dei prodotti agricoli di qualità: tutte le tipologie di imprese;<br>
&#61656; Investimenti nel settore della ricerca e dello sviluppo: tutte le tipologie di imprese.<br><br>

•Gli interventi ammissibili sono inquadrati nelle seguenti Tabelle di azioni finanziate:<br>
– Tabella 1A – per aiuti agli investimenti nelle aziende agricole di produzione;<br>
– Tabella 2A – per aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione e della commercializzazione;<br>
– Tabella 3A – per aiuti per la creazione di sistemi di controllo, la promozione della produzione e commercializzazione di prodotti agricoli di qualità e per la prestazione di assistenza tecnica;<br>
– Tabella 4A – per aiuti a favore della pubblicità dei prodotti di cui all’allegato I del Trattato;<br>
– Tabella 5A – per aiuti alla ricerca e sviluppo per il miglioramento qualitativo delle produzioni<br>

• Nei riguardi poi dei massimali di aiuto pubblico concedibile e dell’apporto finanziario dell’intero investimento proposto ed approvato, il quadro può essere così rappresentato:<br>
A)Investimenti materiali:<br>
&#61558; Contributo in conto capitale: non superiore al 25% dell’investimento ammissibile;<br>
&#61558; Finanziamento agevolato: non inferiore al 25% dell’investimento ammissibile;<br>
&#61558; Finanziamento bancario ordinario: stipulato a tasso di mercato e di importo superiore o uguale a quello del finanziamento agevolato;<br>
&#61558; Mezzi apportati dal beneficiario: non inferiore al 25% dell’investimento ammissibile, a copertura finanziaria del piano di investimenti;<br>
Si ipotizza, in concreto, che per le regioni in obiettivo convergenza si avrà:<br>
• contributo a fondo perduto pari al 25%;<br>
• contributo a mutuo agevolato pari al 37,5%<br>
• fondi propri (mutuo a tasso non agevolato) pari al 37,5%
mentre per le regioni fuori obiettivo convergenza si avrà:<br>
• contributo a fondo perduto pari al 20%;<br>
• contributo a mutuo agevolato pari al 40%<br>
• fondi propri (mutuo a tasso non agevolato) pari al 40%
B) Investimenti immateriali:<br>
&#61558; Contributo in conto capitale: fino al 50% dell’investimento ammissibile;<br>
&#61558; Capitale di credito (finanziamento bancario agevolato e finanziamento bancario ordinario a tasso di mercato): per almeno il 50% dell’investimento ammissibile. La quota di finanziamento bancario ordinario a tasso di mercato può anche essere inferiore alla quota di finanziamento agevolato, ma non al di sotto del 10% dell’intero capitale di credito.<br>

•Le condizioni del finanziamento agevolato sono così rappresentate:<br>
o Durata del finanziamento agevolato: da un minimo di 6 anni ad un massimo di 15 anni a partire dalla data della sottoscrizione del Contratto di filiera, ivi compreso il periodo di preammortamento che deve essere commisurato alla durata del programma di investimenti e comunque non superiore a 4 anni;<br>
o Rimborso del finanziamento agevolato: secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno, con interessi di preammortamento corrisposti alle medesime scadenze;<br>
o Tasso agevolato: 0,50% annuo.<br><br>
• Gli investimenti che devono essere coerenti con i Piani di Sviluppo Rurale delle Regioni nelle quali sono realizzati gli investimenti;<br>

Per completezza di informazione si evidenzia che per gli investimenti concernenti la Tabella 2A è possibile che i prodotti ottenuti dall’attività di trasformazione possono anche non essere compresi nell’Allegato I del Trattato. In tal caso, come stabilisce il Regolamento CE n. 70/2001 della Commissione del 12 gennaio 2001, l’aiuto presenta una intensità lorda (ESL) non superiore al 15% per le “Piccole imprese” e il 7,5% per le “Medie imprese”, ovvero non deve comunque essere superiore al massimale previsto dagli aiuti a finalità regionale, pari a 15 punti percentuali al lordo nelle regioni ex Obiettivo 1 (convergenza), 10 punti percentuali al lordo, nelle altre regioni.<br><br>
Infine si mette in evidenza che è possibile effettuare anche dei “Contratti di Distretto” “promosso dal MIPAF con i soggetti che, in base alla normativa regionale, rappresentato i distretti di cui all’articolo 13 del D.L.vo 18 maggio 2001, n. 228, finalizzato a rafforzare lo sviluppo economico e sociale dei distretti stessi”.

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