1. Obiettivo della Misura<br>
Favorire la nuova imprenditorialità ed il ricambio generazionale in agricoltura<br><br>
2. Soggetti Beneficiari<br><br>
Giovani imprenditori agricoli singoli e associati, che intendono subentrare ad un parente entro il terzo grado nella conduzione dell’azienda.<br><br>
3. Condizioni<br><br>
Cessione della P.IVA da parte del cedente, presentazione di un progetto per lo sviluppo o il consolidamento nei settori della produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, con un investimento massimo di 1.032.000 euro, IVA esclusa, e il mantenimento dell’attività d’impresa prevista dal progetto stesso per almeno 5 anni da parte del subentrante.<br><br>
4. Requisiti<br>
Alla presentazione della domanda il subentrante/subentrati devono possedere:<br>
• Età compresa tra i 19 e i 39 anni;<br>
• Deve acquisire terreni in territori agevolati obiettivo 1;<br>
• Qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale; ( tale qualifica può anche essere dimostrata al momento della delibera di ammissione alle agevolazioni);<br>
La domanda può essere anche presentata a subentro avvenuto da non più di 12 mesi dalla presentazione della stessa.<br>
Il cedente deve avere partita IVA e il legittimo possesso dell’azienda da almeno 2 anni alla presentazione della domanda (proprietà/affitto/comodato).<br>
Il subentro deve avvenire nei tre mesi successivi dalla data dei deliberazione di ammissione alle agevolazioni.<br><br>
5. Agevolazioni<br>
Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato a copertura dell’intero investimento ammissibile.<br><br>
Nel caso di investimento nel settore agricolo, il contributo a fondo perduto riconosciuto sarà:<br>
•60 % dei costi ammissibili nelle zone svantaggiate con investimento max di 500.000,00 euro<br>
•50 % dei costi ammissibili nelle altre zone con investimento max di 400.000,00 euro<br><br>
Nel caso di investimenti nel settore della trasformazione e commercializzazione<br>
• 50 % degli investimenti ammissibili nelle Regioni a Obiettivo 1<br>
• 40 % degli investimenti ammissibili nelle altre Regioni<br>
Il mutuo a tasso agevolato (pari al 36% del tasso di riferimento) dovrà non essere inferiore al 50 % del totale dell’investimento ammesso, della durata variabile da 5 a i...
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Archivio per categoria:"News"
RIGENERAZIONE URBANA
L.R. 29. 07. 08 n°21
Rigenerazione urbana<br>
Migliorare le condizioni urbanistiche, abitative socio-ambientali, culturali mediante “piani particolareggiati” elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e soggetti pubblici e/o privati<br>
Si può intervenire nelle periferie e nei centri storici degradati<br>
Il P.I.R.G. prevede interventi sull’edificato degradato; risanamento del patrimonio edilizio esistente, riorganizzazione dell’assetto urbanistico, previsione di strutture sociali e sanitarie, scuole, verde pubblico ecc. infrastrutture ecologiche: percorsi ciclabili aree pedonali, spazi aperti, fonti energetiche<br>
I Comuni singoli o associati perimetrano le zone da rigenerare con un documento programmatico e con Delib. Consiglio.<br>
Il Documento prevede obiettivi, estensione territoriale,politiche abitative, urbanistiche paesaggistiche,culturali socio-sanitarie.<br>
Contenuto del programma:<br>
Recupero, ristrutturazione edilizie e urbanistica dell’esistente<br>
Manutenzione e adeguamento o costruzione delle Urb primarie (acqua, luce, strade…)<br>
Eliminazione barriere Architettoniche<br>
Funzionalità servizi socio-sanitari<br>
Istruzione (scuole)<br>
Risparmio delle risorse<br>
Beni culturali<br>
Riuso per attività turistico ricettive, culturali commerciali e artigianali<br>
Art. 5 –6 procedure per la stesura del programma e approvazioni<br>
Art. 7 incentivi: riduzioni ICI, imposte comunali, oneri di Urb e costo di costruzione<br>
Aumento del 10% delle cubature<br>
RIGENERAZIONE URBANA
L.R. 29. 07. 08 n°21
Rigenerazione urbana<br>
Migliorare le condizioni urbanistiche, abitative socio-ambientali, culturali mediante “piani particolareggiati” elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e soggetti pubblici e/o privati<br>
Si può intervenire nelle periferie e nei centri storici degradati<br>
Il P.I.R.G. prevede interventi sull’edificato degradato; risanamento del patrimonio edilizio esistente, riorganizzazione dell’assetto urbanistico, previsione di strutture sociali e sanitarie, scuole, verde pubblico ecc. infrastrutture ecologiche: percorsi ciclabili aree pedonali, spazi aperti, fonti energetiche<br>
I Comuni singoli o associati perimetrano le zone da rigenerare con un documento programmatico e con Delib. Consiglio.<br>
Il Documento prevede obiettivi, estensione territoriale,politiche abitative, urbanistiche paesaggistiche,culturali socio-sanitarie.<br>
Contenuto del programma:<br>
Recupero, ristrutturazione edilizie e urbanistica dell’esistente<br>
Manutenzione e adeguamento o costruzione delle Urb primarie (acqua, luce, strade…)<br>
Eliminazione barriere Architettoniche<br>
Funzionalità servizi socio-sanitari<br>
Istruzione (scuole)<br>
Risparmio delle risorse<br>
Beni culturali<br>
Riuso per attività turistico ricettive, culturali commerciali e artigianali<br>
Art. 5 –6 procedure per la stesura del programma e approvazioni<br>
Art. 7 incentivi: riduzioni ICI, imposte comunali, oneri di Urb e costo di costruzione<br>
Aumento del 10% delle cubature<br>
BANDO SULLE STRUTTURE E INTERVENTI SOCIALI
SOGGETTI BENEFICIARI<br>
Possono accedere ai contributi di cui al presente Avviso Pubblico:<br>
a.i Comuni della Regione Puglia, in forma singola o associata in Ambiti territoriali sociali, e loro Consorzi, ai sensi dell’art 5 della Legge Regionale 10 luglio 2006, n. 19;<br>
b.Amministrazioni, classificate “Organismi di diritto pubblico” secondo la definizione di cui all’art. 1, paragrafo 9, secondo comma della Direttiva 2004/18/CEE (cfr. elenco allegato III della Direttiva) e altre amministrazioni pubbliche;<br>
c.Istituzioni di Pubblica Assistenza e Beneficenza (IPAB), così come definite dalla legge regionale n. 15/2004 e s.m.i. e dal regolamento attuativo;<br>
d.Le imprese sociali, le cooperative sociali e loro Consorzi, le organizzazioni di volontariato e di promozione sociale;<br>
e.Gli enti ecclesiastici;<br>
f.Le Fondazioni;<br>
g.Altri soggetti privati, aventi caratteristica di PMI.<br><br>
INTERVENTI AMMISSIBILI<br>
Iniziative ammissibili<br>
Sono ammissibili ai contributi regionali singoli programmi di investimento concernenti una delle
seguenti tipologie di intervento:<br>
Linea A) ristrutturazioni e/o adeguamenti funzionali di strutture e di servizi già autorizzati al funzionamento, ancorché in via provvisoria, al fine di implementare elementi innovativi nella organizzazione delle prestazioni erogate, nonché di recepire tutti gli standard strutturali e organizzativi, in coerenza con quanto previsto dalla programmazione sociale regionale e con quanto richiesto dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 e ogni altra norma vigente in materia di requisiti strutturali e organizzativi per strutture sociali e sociosanitari.<br>
Sono ammissibili in questa linea anche interventi volti a rifunzionalizzare strutture già realizzate e non operanti, al fine di attivare strutture con standard di cui alla normativa vigente e rispondenti al bisogno di prestazioni di cura espresse dal contesto di riferimento;<br>
Linea B) realizzazione di nuove strutture sociali, socioeducative e sociosanitarie, che rispettino i requisiti e gli standard minimi dettati dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, e da tutta la normativa vigente in materia. E’ considerato elemento premiante in sede di valutazione della proposta progettuale, la previsione di utilizzo di immobili già esistenti, dismessi...
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BANDO SULLE STRUTTURE E INTERVENTI SOCIALI
SOGGETTI BENEFICIARI<br>
Possono accedere ai contributi di cui al presente Avviso Pubblico:<br>
a.i Comuni della Regione Puglia, in forma singola o associata in Ambiti territoriali sociali, e loro Consorzi, ai sensi dell’art 5 della Legge Regionale 10 luglio 2006, n. 19;<br>
b.Amministrazioni, classificate “Organismi di diritto pubblico” secondo la definizione di cui all’art. 1, paragrafo 9, secondo comma della Direttiva 2004/18/CEE (cfr. elenco allegato III della Direttiva) e altre amministrazioni pubbliche;<br>
c.Istituzioni di Pubblica Assistenza e Beneficenza (IPAB), così come definite dalla legge regionale n. 15/2004 e s.m.i. e dal regolamento attuativo;<br>
d.Le imprese sociali, le cooperative sociali e loro Consorzi, le organizzazioni di volontariato e di promozione sociale;<br>
e.Gli enti ecclesiastici;<br>
f.Le Fondazioni;<br>
g.Altri soggetti privati, aventi caratteristica di PMI.<br><br>
INTERVENTI AMMISSIBILI<br>
Iniziative ammissibili<br>
Sono ammissibili ai contributi regionali singoli programmi di investimento concernenti una delle
seguenti tipologie di intervento:<br>
Linea A) ristrutturazioni e/o adeguamenti funzionali di strutture e di servizi già autorizzati al funzionamento, ancorché in via provvisoria, al fine di implementare elementi innovativi nella organizzazione delle prestazioni erogate, nonché di recepire tutti gli standard strutturali e organizzativi, in coerenza con quanto previsto dalla programmazione sociale regionale e con quanto richiesto dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 e ogni altra norma vigente in materia di requisiti strutturali e organizzativi per strutture sociali e sociosanitari.<br>
Sono ammissibili in questa linea anche interventi volti a rifunzionalizzare strutture già realizzate e non operanti, al fine di attivare strutture con standard di cui alla normativa vigente e rispondenti al bisogno di prestazioni di cura espresse dal contesto di riferimento;<br>
Linea B) realizzazione di nuove strutture sociali, socioeducative e sociosanitarie, che rispettino i requisiti e gli standard minimi dettati dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, e da tutta la normativa vigente in materia. E’ considerato elemento premiante in sede di valutazione della proposta progettuale, la previsione di utilizzo di immobili già esistenti, dismessi...
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BANDO SERVIZI SOCIO-SANITARI
Soggetti Beneficiari
Le Piccole Medie Imprese che realizzano gli investimenti in forma singola o associata per la realizzazione, l’adeguamento o l’ammodernamento di servizi socio assistenziali, nonché per l’implementazioni di modelli sperimentali di accoglienza e di intervento.<br><br>
Iniziative ammissibili<br>
1. Sono ammissibili alle agevolazioni:<br>
a) programmi di realizzazione di nuove strutture socioeducative, socio assistenziali e sociosanitarie, così come definite al Titolo V del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, nonché realizzazione di iniziative sperimentali e programmi di ristrutturazione, ampliamento e/o adeguamento delle strutture<br>
b) programmi di realizzazione o adeguamento agli standard del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 di altre strutture e servizi complementari per l’infanzia, ossia micro nidi e centri ludici per la prima infanzia, nonché per centri socio-educativi e/o riabilitativi;<br>
c) iniziative e interventi di carattere sperimentale, che mutuino buone pratiche ed esperienze innovative già realizzate in altri contesti regionali, in termini di progettazione e implementazione di servizi o strutture socioeducative e socioassistenziali, purché strettamente ancorate al fabbisogno e alla domanda derivante dal contesto regionale e locale di riferimento, volte a:<br>
- promuovere l’esigibilità dei diritti sociali dei soggetti svantaggiati e dei loro nuclei familiari, con specifico riferimento al diritto ad una vita dignitosa, al diritto al lavoro e all’istruzione, al diritto alla salute e alla casa, promuovere l’inclusione sociale e sociolavorativa di specifici target di individui e nuclei familiari portatori di bisogni sociali(diversamente abili, donne sole con figli, donne e bambini vittime di abuso,violenza e tratta, minori e giovani che vivono in situazione fortemente a rischio di devianza, immigrati e neocomunitari,persone in condizione di povertà estrema, persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ovvero a misure alternative alla pena), sensibilizzare e informare correttamente le comunità locali e i target mirati delle opportunità e delle condizioni di accesso ai servizi, nonché delle modalità per l’esigibilità dei diritti sociali.<br>
2. I...
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BANDO SERVIZI SOCIO-SANITARI
Soggetti Beneficiari
Le Piccole Medie Imprese che realizzano gli investimenti in forma singola o associata per la realizzazione, l’adeguamento o l’ammodernamento di servizi socio assistenziali, nonché per l’implementazioni di modelli sperimentali di accoglienza e di intervento.<br><br>
Iniziative ammissibili<br>
1. Sono ammissibili alle agevolazioni:<br>
a) programmi di realizzazione di nuove strutture socioeducative, socio assistenziali e sociosanitarie, così come definite al Titolo V del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, nonché realizzazione di iniziative sperimentali e programmi di ristrutturazione, ampliamento e/o adeguamento delle strutture<br>
b) programmi di realizzazione o adeguamento agli standard del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 di altre strutture e servizi complementari per l’infanzia, ossia micro nidi e centri ludici per la prima infanzia, nonché per centri socio-educativi e/o riabilitativi;<br>
c) iniziative e interventi di carattere sperimentale, che mutuino buone pratiche ed esperienze innovative già realizzate in altri contesti regionali, in termini di progettazione e implementazione di servizi o strutture socioeducative e socioassistenziali, purché strettamente ancorate al fabbisogno e alla domanda derivante dal contesto regionale e locale di riferimento, volte a:<br>
- promuovere l’esigibilità dei diritti sociali dei soggetti svantaggiati e dei loro nuclei familiari, con specifico riferimento al diritto ad una vita dignitosa, al diritto al lavoro e all’istruzione, al diritto alla salute e alla casa, promuovere l’inclusione sociale e sociolavorativa di specifici target di individui e nuclei familiari portatori di bisogni sociali(diversamente abili, donne sole con figli, donne e bambini vittime di abuso,violenza e tratta, minori e giovani che vivono in situazione fortemente a rischio di devianza, immigrati e neocomunitari,persone in condizione di povertà estrema, persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ovvero a misure alternative alla pena), sensibilizzare e informare correttamente le comunità locali e i target mirati delle opportunità e delle condizioni di accesso ai servizi, nonché delle modalità per l’esigibilità dei diritti sociali.<br>
2. I...
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MASSERIE DIDATTICHE – RICONOSCIMENTO
1.CAMPO DI AZIONE<br>
- Aziende agroalimentari e agrituristiche che svolgono:<br>
a)attività produttiva tradizionale<br>
b)attività di accoglienza didattico- formativa di gruppi scolastici e di individui, sia nelle loro attività scolastiche che extrascolastiche, in diversi ambiti come: conoscenza dell’attività agricola, dei cicli produttivi, della stagionalità dei prodotti, delle qualità salutistiche e nutrizionali dei prodotti, della conoscenza degli aspetti storici, culturali, antropologici e di sana alimentazione.<br>
- Le aziende agricole possono essere singole o associate nella forma di associazione temporanea di scopo (ATS).<br>
2. PROCEDURA DI RICONOSCIMENTO DELLA MASSERIA <br>
1° sottoscrizione della “carta della qualità” (carta di impegni)<br>
2° presentazione istanza di riconoscimento alla Regione Puglia <br>
3° iscrizione all’”Albo Regionale delle masserie didattiche” (che sarà aggiornato ogni due anni e consultabile on-line)<br>
Inoltre:<br>
-sarà elaborato un logo identificativo delle masserie didattiche riconosciute della regione;<br>
-si provvederà a diffondere la conoscenza delle masserie riconosciute attraverso il programma di divulgazione e promozione promosso dalla Regione d’intesa con l’URP.<br>
PSR 2007-2013 E LE MASSERIE DIDATTICHE<br>
1.OBIETTIVI<br>
La nascita del circuito delle masserie didattiche:<br>
-rende l’imprenditore agricolo multifunzionale e ne valorizza al figura;<br>
-determina una fonte aggiuntiva di reddito attraverso la diffusione delle informazioni in materia di produzioni, consumi e sugli aspetti storici, culturali, antropologici legati al territorio.<br>
2.MISURE DEL PSR RELATIVE<br>
ASSE III – QUALITA’ DELLA VITA NELLE ZONE RURALI E DIVERSIFICAZIONE DELLA ECONOMIA RURALE<br>
MISURA 311 - DIVERSIFICAZIONE IN ATTIVITA’ NON AGRICOLE – AZIONE 2 “SERVIZI DIDATTICI”<br>
1.CAMPO D’AZIONE<br>
Investimenti funzionali alla fornitura di servizi educativi e didattici alla popolazione,con riferimento particolare a quella scolare e studentesca.<br>
2. BENEFICIARI<br>
-Imprenditore agricolo e membro della famiglia agricola<br>
3. LOCALIZZAZIONE<br>
“aree rurali intermedie” e “aree con problemi complessivi di sviluppo”; a livello marginale possono essere applicate in “aree ad agricoltura intensiva specializzata” risultate beneficiarie dell’asse IV e solo per le aziende strutturalmente ed economicamente deboli (ma non in difficoltà)<br>
4. TIPOLOGIE DI INTERVENTO<br>
a) Investimenti materiali ammissibili
Ammodernamento di locali preesistenti e modesti ampliamenti e...
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MASSERIE DIDATTICHE – RICONOSCIMENTO
1.CAMPO DI AZIONE<br>
- Aziende agroalimentari e agrituristiche che svolgono:<br>
a)attività produttiva tradizionale<br>
b)attività di accoglienza didattico- formativa di gruppi scolastici e di individui, sia nelle loro attività scolastiche che extrascolastiche, in diversi ambiti come: conoscenza dell’attività agricola, dei cicli produttivi, della stagionalità dei prodotti, delle qualità salutistiche e nutrizionali dei prodotti, della conoscenza degli aspetti storici, culturali, antropologici e di sana alimentazione.<br>
- Le aziende agricole possono essere singole o associate nella forma di associazione temporanea di scopo (ATS).<br>
2. PROCEDURA DI RICONOSCIMENTO DELLA MASSERIA <br>
1° sottoscrizione della “carta della qualità” (carta di impegni)<br>
2° presentazione istanza di riconoscimento alla Regione Puglia <br>
3° iscrizione all’”Albo Regionale delle masserie didattiche” (che sarà aggiornato ogni due anni e consultabile on-line)<br>
Inoltre:<br>
-sarà elaborato un logo identificativo delle masserie didattiche riconosciute della regione;<br>
-si provvederà a diffondere la conoscenza delle masserie riconosciute attraverso il programma di divulgazione e promozione promosso dalla Regione d’intesa con l’URP.<br>
PSR 2007-2013 E LE MASSERIE DIDATTICHE<br>
1.OBIETTIVI<br>
La nascita del circuito delle masserie didattiche:<br>
-rende l’imprenditore agricolo multifunzionale e ne valorizza al figura;<br>
-determina una fonte aggiuntiva di reddito attraverso la diffusione delle informazioni in materia di produzioni, consumi e sugli aspetti storici, culturali, antropologici legati al territorio.<br>
2.MISURE DEL PSR RELATIVE<br>
ASSE III – QUALITA’ DELLA VITA NELLE ZONE RURALI E DIVERSIFICAZIONE DELLA ECONOMIA RURALE<br>
MISURA 311 - DIVERSIFICAZIONE IN ATTIVITA’ NON AGRICOLE – AZIONE 2 “SERVIZI DIDATTICI”<br>
1.CAMPO D’AZIONE<br>
Investimenti funzionali alla fornitura di servizi educativi e didattici alla popolazione,con riferimento particolare a quella scolare e studentesca.<br>
2. BENEFICIARI<br>
-Imprenditore agricolo e membro della famiglia agricola<br>
3. LOCALIZZAZIONE<br>
“aree rurali intermedie” e “aree con problemi complessivi di sviluppo”; a livello marginale possono essere applicate in “aree ad agricoltura intensiva specializzata” risultate beneficiarie dell’asse IV e solo per le aziende strutturalmente ed economicamente deboli (ma non in difficoltà)<br>
4. TIPOLOGIE DI INTERVENTO<br>
a) Investimenti materiali ammissibili
Ammodernamento di locali preesistenti e modesti ampliamenti e...
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DISCIPLINA DEI CONTRATTI DI PROGRAMMA
Con la pubblicazione del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24.01.2008 è entrata in vigore la nuova disciplina dei contratti di programma riferita alle sole attività di carattere industriale.<br>
Per le attività della filiera agricola e del settore turistico-alberghiero saranno pubblicati successivi provvedimenti dedicati.<br>
La proposta di contratto di programma per la realizzazione di un progetto industriale può essere presentata da un’impresa di qualsiasi dimensione, denominata “soggetto proponente”.<br>
I “soggetti beneficiari” delle agevolazioni sono il “soggetto proponente” ed, eventualmente, altre imprese, di qualsiasi dimensione che realizzano i programmi di investimento previsti dal “progetto industriale”, inteso come intervento complesso finalizzato alla produzione di beni e/o servizi e per la cui realizzazione sono necessari uno o più programmi di investimenti produttivi e, eventualmente, di sviluppo sperimentale strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione al processo di produzione dei prodotti finali.<br>
L’importo complessivo degli investimenti produttivi previsti dal “progetto industriale” non deve essere inferiore a 40 milioni di euro.<br>
Si precisa che all’interno dello stesso progetto industriale le soglie di accesso sono:<br>
-“soggetto proponente” programma di investimento produttivo non inferiore a 25 milioni di euro;<br>
-altri beneficiari: importo degli investimenti ammissibili di ciascun programma non inferiore a 1,5 milioni di euro.<br>
Le agevolazioni possono essere concesse a fronte di programmi di investimento volti:<br>
a)alla realizzazione di nuove unità produttive;<br>
b)all’ampliamento di unità produttive esistenti;<br>
c)alla diversificazione della produzione di un’unità produttiva in nuovi prodotti aggiuntivi;<br>
d)ad un cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente.<br><br>
Al fine dell’accesso alle agevolazioni è necessario che i singoli programmi d’investimento siano inerenti ai seguenti comparti produttivi:<br>
a)attività di cui alle sezioni C “Estrattivo” e D “Manifatturiero” della classificazione Istat 2002, con esclusione delle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli;<br>
b)attività di produzione e distribuzione di energia elettrica e calore di cui alla sezione E, limitatamente alle classi 40.1 e...
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Result 571 - 580 of 595